Barbados (Bridgetown) – Barbados (Port St. Charles)
Dicembre 14, 2020 - Dicembre 20, 2020
Percorso: Barbados (Bridgetown) - Barbados (Port St. Charles)
Equipaggio: Giorgio, Franco, Cesar, Sandra, Stefano, Maribel, Arianna, Eloise, Giulio e Riccardo
Meteo:
Finalmente partiamo dopo aver ricevuto i test Covid negativi! Li abbiamo avuti nella notte di domenica e via WhatsApp perché non ci hanno mai mandato l’e-mail, ma dopo molte insistenze riusciremo a farceli dare solo giovedì. Port St. Charles è uno strano posto: non un marina vero e proprio perché sembra tutto gestito da una sola persona, Derek Ince, il dock master, che ci ha sempre risposto con molta difficoltà alle mail, e non ci ha mai fatto un preventivo. Ci sono praticamente solo 4 posti per grandi barche, a fianco alla pompa del gasolio, e tutto il resto è in una laguna interna fra le case dei residenti. Ci sono comunque bellissime spiagge a portata di una breve nuotata e a fianco un ristorante carino, il Pier One, quasi sempre chiuso ma che fortunatamente ci fornisce una discreta internet, anche se un po’ sbarrata da una gigantesca barca a motore da charter, il Picnic, che ci rimarrà sempre a fianco tristemente vuota. E’ ora finalmente di alzare la bandiera di cortesia e ammainare quella gialla della richiesta di libera pratica, ma non ce l’abbiamo e quindi sono le bambine a crearne una!
Affittiamo per pochi dollari una piccola macchina da 8 passeggeri e cominciamo l’esplorazione dell’isola. La prima tappa è Bridgetown e la spiaggia di Carlisle Bay, dove al Cruising club ritroviamo l’Amico Paolo Aimetti (commilitone di Stefano) con la moglie Anne-Marie, bajan (ovvero delle Barbados) e il figlio Luca di 5 anni.
I nostri graditi ospiti ci raccontano dell’isola: urbanizzata e viva la parte sud, selvaggia la parte Est, piena di bellissime spiagge la parte Ovest, dove non vale neppure la pena di andare a visitare la spiaggia delle tartarughe (nel parco naturale), perché sono dappertutto. Ed infatti ad ogni bagno che faremo ne incontreremo almeno una.
Passeremo alla fine tutta la settimana a Barbados, dove avremmo dovuto accogliere Elisabeth, ma ancora una volta, a causa delle complicazioni del Covid (l’obbligo di quarantena in albergo), abbiamo preferito darci l’appuntamento a Martinica Domenica 20. Pensavamo di aver risolto tutto, tranne scoprire che Sandra e Cesar non possono sbarcare in Francia (sempre per il virus) non essendo residenti in UE e quindi siamo al momento perduti sul come organizzare le prossime tappe… Meglio rinfrescarsi le idee con un bagno e osservare le bellezze delle acque tropicali.
Paolo e Anne-Marie ci hanno caldamente consigliato una gita alla punta nord, dove il mare ha scavato delle splendide grotte dove è anche possibile fare il bagno, e c’è un bel ristorante, che mio fratello ha detto essere il migliore dell’isola. Purtroppo Maribel e Stefano non sono andati, l’uno per CDA e AG di LIFTT, l’altra per aver contratto un bel virus intestinale che l’ha messa a terra.
Ci rifacciamo però il giorno dopo e anche noi andiamo alla scoperta di questa bella parte dell’isola durante l’ultimo giorno di permanenza a Barbados.
L’ultima giornata di sabato è piuttosto movimentata: scopriamo che Cesar e Sandra non possono in nessun modo arrivare in Martinica e li spediamo ad Aruba via Miami, sperando di ritrovarli prima o poi. Fare dogana sarà anche un’avventura, con doganieri che prima dicono che non si può e poi con una meticolosa procedura di circa un’ora e mezza alla fine la spuntiamo. Alla fine della serata ci vengono a trovare Paolo e Anne-Marie e dopo un copioso aperitivo a base del rum-punch che portano, andiamo a mangiare al Pier One, il ristorante a fianco alla barca, dove troviamo un ottimo cantante di piano Bar e del buon cibo.